Sull’ irresistibile abuso di anglicismi.

Tra dataroom e fact-checking della Gabanelli. Ah, il vezzo di inserire termini in inglese è irresistibile! Perché usare fact-cecking, quando si può BENISSIMO dire la verifica dei dati. Leggo quotidianamente in diverse lingue di diversi paesi. Posso PERENTORIAMENTE affermare che i giornalisti italiani sono coloro che infarciscono il loro linguaggio COSTANTEMENTE, QUOTIDIANAMENTE di termini inglesi, molto di più dei loro colleghi esteri. Perché? Cosa rivela la loro anglofilia? L’Ordine dei Giornalisti dovrebbe intervenire? Chi non rispetta la propria lingua, NON SI RISPETTA. E uno dei problemi fondamentali dell’Italia è la mancanza di un sano amor di patria, soprattutto dei gruppi di potere che contano. Il che non significa scadere in un ottuso nazionalismo. Avete mai sentito parlare un economista italiano? Metà delle parole che usa sono inglesi. Lingua è potere, ce lo ricordava l’umanista Lorenza Valla già nel Quattrocento. Teniamocelo ben detto. ed a mente ogni volta che siamo tentati di usare inutilmente un termine straniero (nella maggior parte dei casi inglese) Purtroppo chi conta in Italia pensa in inglese e traduce, male, in italiano. E poi ci chiediamo perché l’Italia non conta, come dovrebbe, a livello internazionale.

Filippo Salvatore

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: