Io odio gli anglicismi

Chi segue queste mie stravaganti noterelle sa che odio gli anglicismi, per gli altri lo affermo ora. Non che non conosca la lingua di Albione, arrivo persino ad ordinare una birra o chiedere l’orario dell’autobus, ma sono dell’opinione che se parli italiano usi questa lingua e se parli inglese usi quella. Non sopporto la mescolanza delle due, specie se usate per fare la figura di persone colte. I francesi ad esempio non usano la parola computer ma ‘ordinateur’. Noi italiani per una specie di snobismo provinciale infarciamo i nostri discorsi di termini anglofoni poi, specie se pesaresi, aggiungiamo ‘caspita’ in dialetto. Mi è capitato sott’occhio ‘Fundraising’ ma perché non scriviamo questua, è molto più chiaro. Un amico è caduto nel Phishing (pesca). In pratica gli hanno clonato l’indirizzo e-mail, lo hanno bloccato e chiesto a suo nome un aiuto finanziario per una situazione strana. Ha dovuto scapicollarsi per raggiungere telefonicamente tutti ed avvertirli della truffa. Io carognescamente ho risposto che se  mi avessero chiesto soldi a suo nome non li avrei mai dati. Ma scrivendo pishing ho saltato un ‘h’ e lui mi ha rimandato a Wikipedia. Me lo sono meritato.

Odio gli anglicismi. Sono iscritto a Face book ma mi guardo bene dallo scriverci qualcosa. Ultimamente ho trovato il commento ad un articolo che non avevo letto e che lo definiva ‘clickbait’ tradotto quasi una menzogna. Non sono stato capace di trattenermi ed ho chiesto “Cosa significa? E perché non parli come mangi?” Mi hanno seppellito sotto una valanga di improperi il più lieve dei quali mi definiva ignorante. Ho risposto scusandomi di non aver capito che su Face book non si può esprimere un’opinione senza essere aggrediti verbalmente e che non l’avrei fatto più. Ora ho un dubbio: queste mie noterelle sono ‘clickbait’.

One Response to Io odio gli anglicismi

  1. Segnalo che pochi giorni fa è stato lanciato un nuovo dizionario in rete, curato da Antonio Zoppetti, già autore di un libro su questo tema, che cataloga gli anglicismi non adattati più frequenti e propone alternative (già in uso, niente neologismi inventati al momento) in italiano. Progetto gratuito e a mio avviso molto interessante. Lo si trova qui: https://aaa.italofonia.info

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