#Marianna Norillo » Feed Marianna Norillo » Feed dei commenti Marianna Norillo » Boom di anglicismi nella lingua italiana: solo una moda? Feed dei commenti alternate alternate Skip to content Marianna Norillo Traduttrice. Blogger. Freelance. Mamma. * Chi sono + Servizi o Traduzioni o Web writing o Revisione testi o Sbobinature o Marketing turistico * Do u speak English? * Ars Scribendi * Vita freelance * Cose da mamma Boom di anglicismi nella lingua italiana: solo una moda? * Home * Rubriche * Do u speak English? * Boom di anglicismi nella lingua italiana: solo una moda? Boom di anglicismi nella lingua italiana: solo una moda? * Do u speak English? * * by Marianna Norillo [INS: :INS] In un momento storico complesso per l’Italia e gli altri paesi europei, non solo le persone ma anche le parole sono accusate di rubare il lavoro ad altre parole. È il caso di tutti quegli anglicismi nella lingua italiana entrati a far parte della comunicazione di ogni giorno a danno dei termini e delle espressioni autoctone e c’è chi parla di una vera e propria invasione! Eh già perché molte parole inglesi sono ormai ovunque e le ascoltiamo quotidianamente in riferimento ad azioni, caratteristiche e descrizioni di cose e persone. Senza dubbio alcuni esagerano e dall’uso si passa all’abuso. In fondo, non è sempre necessario inserire questi anglicismi nella lingua italiana ma sta passando l’idea che usarli sia trendy, ops di moda! È comprensibile che chi ha deciso di imparare l’inglese sia tentato di utilizzare i termini che apprende nella lingua che parla correntemente anche per semplice divertimento. Il rischio è, però, di perdere la consapevolezza nella scelta delle parole e di dare vita ad un linguaggio “interrotto”, soprattutto se il livello di competenza è ancora basso. Poi gli spot pubblicitari fanno la loro parte in questa “iniezione” di anglicismi. E non solo: il mondo di Internet e la politica sono altri luoghi particolarmente contaminati dai termini inglesi con conseguenze devastanti per la conservazione della lingua italiana. Ogni giorno leggiamo sul web articoli intrisi di parole straniere che potrebbero essere evitate e ogni giorno ascoltiamo i politici spiegarsi in un italiano incomprensibile a causa delle numerose incursioni dei termini d’oltreoceano. [INS: :INS] Tra questi ne troviamo alcuni che sono entrati a pieno titolo nel nostro vocabolario e per i quali, forse, pur sforzandoci, avremo difficoltà a trovare validi equivalenti nella lingua italiana. Un esempio è il termine “location” nient’altro che “posto” in italiano ma che usiamo nella versione inglese perché, oltre all’uso piuttosto diffuso grazie a Internet e social network, fa sicuramente più figo. Un’altra delle parole più usate da noi traduttori e web writer freelance (oltre a queste tre) è poi “deadline” per indicare la “scadenza” in italiano. Qui, probabilmente, a differenza del termine “posto” (che rispetto a “location” è oggettivamente più bruttino) “scadenza” è una parola di tutto rispetto. Ma ancora una volta, il desiderio di essere stylish, ops… alla moda vince su tutto. Alcune parole, tuttavia, sono complesse da tradurre o meglio il senso in inglese non può essere reso completamente oppure non esiste in italiano. E’ il caso di numerose parole come derby, ketchup e spray. Dove sono gli equivalenti italiani per questi termini inglesi? Non ci sono e se ci sono non sempre colgono la piena sfumatura dell’espressione originale come sandwich, racket o waterproof. Esempi ancora più comuni sono nella sostituzione dell’italiano “fine settimana” con “weekend” oppure “business” al posto di “affari”. Per non parlare di killer per assassino, part-time per orario ridotto, corner per calcio d’angolo, tutte parole che, come vediamo, hanno un termine corrispondente in italiano ma che sono state ugualmente sostituite semplicemente perché più fashion, ops alla moda. Ma allora, dovremmo arrenderci e accettare che la lingua italiana è destinata a scomparire? Non credo, forse è solo il segno dei tempi che stanno cambiando e ci sta rendendo più internazionali. Certo è che in inglese ci sono molte più parole per dire “alla moda”! E secondo voi quali sono le parole inglesi che usiamo senza neanche accorgercene e che hanno ormai quasi del tutto sostituito quelle italiane? [INS: :INS] anglicismilingua italianaparole inglesi Navigazione articoli Previous Post Next Post Marianna Norillo Perché tradurre il sito Internet ti farà guadagnare di più * by Marianna Norillo Traduttori freelance professionisti: 5 requisiti per riconoscerli * by Marianna Norillo 10 motivi per tradurre il tuo sito Internet * by Marianna Norillo Serie ispettore Callaghan: la traduzione dei titoli che non ti aspetti * by Marianna Norillo (BUTTON) Load Comments Chi sono Marianna Norillo Cerca info su ____________________ Search [INS: :INS] Ultimi post * Perché tradurre il sito Internet ti farà guadagnare di più * Traduttori freelance professionisti: 5 requisiti per riconoscerli * 10 motivi per tradurre il tuo sito Internet * Come scrivere l’introduzione tesi di laurea correttamente * Le 13 regole di scrittura di Chuck Palahniuk Visita il mio blog di viaggi Ti racconto un viaggio Traduzioni online Non affidarti a Google Translate: io sono più brava! 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Credo che nel linguaggio quotidiano sia anche un po’ colpa dei giornalisti (o addetti al marketing) che usano e abbondano parole inglesi non permettendo a persone di una certa età di capire di che diavolo si stia parlando. Per non citare poi l’uso della parola “spread” usata mille volte in modo errato (un mio amico che studia economia mi ha confermato l’abuso di questa parola). Job act, business plan, spending review… ma insomma, basta!!!! Rispondi 1. Marianna Norillo ha detto: 16 Dicembre 2015 alle 0:08 Ciao Annalisa, grazie per essere venuta a trovarmi. Ti chiedo scusa per il ritardo di questa risposta ma, credimi, mi era proprio sfuggito il commento. Le tue sono tutte riflessioni davvero sensate ed intelligenti e mi complimento con te per le idee chiare che dimostri di avere. Sicuramente bisognerebbe evitare fastidiosi e pericolosi eccessi che non solo deturpano la nostra lingua ma ne danneggiano l’integrità. Rispondi 2. luca ha detto: 16 Gennaio 2016 alle 0:04 Io sono contro gli anglicismi e combatto ogni giorno per l’ integrità della nostra lingua. E’ un fenomeno quello delle incursioni linguistiche davvero FASTIDIOSO Rispondi 1. Marianna Norillo ha detto: 5 Marzo 2016 alle 19:01 Concordo, nella lingua come in molte altre cose della vita… “il troppo storpia”. Grazie di essere passato Luca! Rispondi Lascia un commento Annulla risposta Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. 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