#International House » Feed International House » Comments Feed International House » Anglicismi nella lingua italiana: Yes or No? Comments Feed alternate alternate alternate -- * Home * Blog * Anglicismi nella lingua italiana: Yes or No? Anglicismi nella lingua italiana: Yes or No? Friday, 31 May 2019 Anglicismi nella lingua italiana: Yes or No? Furono i primi anni Novanta a lanciare il grido contro gli anglicismi: il libro del linguista Arrigo Castellani aveva un titolo piuttosto eloquente, Morbus Anglicus. Ma non tutti i colleghi erano d’accordo: l’alunno Luca Serianni (oggi uno dei linguisti italiani più noti) all’epoca controbatteva che la presenza degli anglicismi fosse legata principalmente al settore scientifico e non a quello del parlato, e anche un altro grande, Tullio De Mauro, non si preoccupava affatto -- prima si era più propensi ad adattare l’inglese all’italiano, traducendo letteralmente (basti pensare al calco skyscraper – grattacielo), oggi gli anglicismi vengono accolti naturalmente nella nostra lingua, seppur con qualche incertezza nella pronuncia e nella grafia, ma non solo. Pensate a quante volte ci siamo chiesti se -- L’affermazione del web e dei social network, incrementando l’uso degli anglicismi, ha creato il nuovo fenomeno dell’italianizzazione dei verbi in inglese, a cui viene aggiunta la desinenza della prima coniugazione -are: taggare, postare, spoilerare. -- ristorante. Paradossalmente il numero degli anglicismi nell’italiano non è direttamente proporzionale al numero di coloro che parlano inglese in Italia. Nel 2018 solo il 43,6% degli italiani ha dichiarato di conoscere la lingua