#Libreriamo » Feed Libreriamo » Feed dei commenti Libreriamo » “Basta anglicismi”, l’appello dell’Accademia della Crusca Feed dei commenti alternate -- Testata giornalistica Aut. Trib.di Milano n° 168 del 30/03/2012. “Basta anglicismi”, l’appello dell’Accademia della Crusca ____________________ -- L'appello “Basta anglicismi”, l’appello dell’Accademia della Crusca "Dobbiamo avere fiducia nella nostra lingua italiana, nella sua bellezza, ed evitare l'uso esagerato di anglicismi." Questo l'appello da parte della Crusca "Basta anglicismi", l'appello dell'Accademia della Crusca "Basta anglicismi", l'appello dell'Accademia della Crusca Da “lockdown” a “recovery fund”, passando per “smart working”, mai come in questo periodo di emergenza da Covid i media d’informazione hanno fatto ricorso ad anglicismi e parole straniere. Molte di essere sono utilizzate oramai nel nostro linguaggio comune, in sostituzione alla corrispettiva parola italiana. Per questo, l’Accademia dell Crusca lancia “l’allarme dell’invasione egli anglicismi”, rivendicando l’importanza e la bellezza della lingua italiana. Più i vocaboli italiani, meno anglicismi Secondo il principale ente custode della nostra tradizione linguistica, occorre avere maggiore fiducia nella nostra lingua. E naturalmente usare meno anglicismi. “Va fermata l’imbarazzante epidemia di parole straniere, quasi tutte inglesi, che ci sommerge – afferma il presidente della Crusca Claudio Marazzini – Spesso dietro il ricorso a una parola -- equivalente in italiano per ciascuno dei termini internazionali coniati a livello europeo. Esempio su tutti, la parola lockdown, secondo la Crusca un anglicismo superfluo, persino scorretto. “Lockdown è un prestito integrale dall’angloamericano che ricorda il confinamento di prigionieri nelle loro celle per un periodo prolungato di tempo,