Dal punto di vista dell’influsso che l’inglese esercita sulle lingue europee e sull’incidenza degli anglicismi in ognuna di esse, tuttavia, l’italiano svetta ancora sulle lingue su citate per la sua pressoché totale acquiescenza ad accogliere nel proprio lessico lemmi ed espressioni perlopiù di matrice angloamericana. L’ingresso degli anglicismi nello spagnolo continua ad essere molto più contenuto rispetto all’italiano: “quando un anglicismo si diffonde, spesso non solo non fa morire la parola autoctona, ma viene utilizzato in forma minore e con una frequenza più bassa”. Lo stesso avviene in Francia dove, nonostante i tantissimi anglicismi, il francese gode di una protezione molto forte da parte dello Stato, al punto che le alternative tradotte ci sono e circolano. Il tedesco, invece, pare -- più o meno ufficiali che misurano la conoscenza dell’inglese dei cittadini europei pongono gli italiani sempre in fondo alla classifica, non potrebbero questi anglicismi essere un utile strumento per conoscere meglio quella che il mondo considera ormai una lingua franca ed evitare pronunce errate? Naturalmente, siccome è l’uso a fare la -- lo analizza e propone soluzioni fattibili: 1) evitare gli anglicismi là dove possibile, cioè dove l’italiano ha un’alternativa valida o almeno fare in modo che le due forme coesistano e si alternino, sia nello scritto che nel parlato (ad esempio: -- broker/intermediario finanziario per conto terzi; trend/tendenza); 2) dietro ad ogni anglicismo o forestierismo che sia c’è un corrispondente significato in italiano, a volte troppo lungo per essere usato come alternativa, ma comunque da conoscere per non fare un uso -- anziché quello proprio di ‘attuare, applicare’; 3) da evitare in ogni caso gli anglicismi superflui (wishful thinking, alias ‘pio/a desiderio/chimera/illusione’, ma tanto più accattivante in inglese nelle intenzioni di chi lo usa) o quelli creati ad hoc (dai -- poiché «there are some things that can be said only in English» (cit. Aravind Adiga: “ci sono delle cose che possono essere dette soltanto in inglese”), evitare traduzioni italiane di anglicismi necessari che risulterebbero forzate, a volte perfino ridicole, e non avrebbero comunque l’ampiezza semantica né l’immediatezza nella trasmissione del -- istituzioni dell’UE, redige documenti, rapporti, leggi, direttive nelle 24 lingue ufficiali, ma è altresì vero che nella documentazione che le banche italiane trasmettono ai propri clienti gli anglicismi pullulano e costituiscono una sorta di codice internazionale che ci unisce all’Europa e al mondo. -- Su spread si è già espresso Cortelazzo (2015), ma la stessa precisione denotativa che ha determinato l’adozione di questo anglicismo vale per commodity, il cui equivalente italiano, bene indifferenziato, non rende a sufficienza l’idea di un bene come il petrolio per cui c'è domanda ma -- Marazzini Claudio e Alessio Petralli (eds), La lingua italiana e le lingue romanze di fronte agli anglicismi, Firenze, goWare, 27-36. De Mauro Tullio e Marco Mancini, 2003: Parole straniere nella lingua italiana, Milano, Garzanti. Marazzini Claudio e Alessio Petralli (eds), 2015: La lingua italiana e le lingue romanze di fronte agli anglicismi, Firenze, goWare. Petralli Alessio, 1992: “Tendenze europee nel lessico italiano. Internazionalismi: problemi di metodo e nuove parole -- Scientific Domains. Issues, Trends and Perspectives in VetMed/BioTech Terminology”, in Quaderni di Linguistica, 4, 115-124. Rosati Francesca, 2004: Anglicismi nel lessico economico e finanziario italiano, Roma, Aracne. Valle Gabriele, 2016: Italiano Urgente. 500 anglicismi tradotti in italiano sul modello dello spagnolo, Trento, Reverdito. Zoppetti Antonio, 2017: Diciamolo in italiano. Gli abusi dell’inglese nel -- English e EuroEnglish), nonché di multilinguismo e politiche linguistiche nei Paesi anglofoni (Sud Africa, Ghana, Canada, India). Il filone di ricerca permanente riguarda gli anglicismi in uso nella lingua italiana specialistica, con particolare riferimento agli ambiti economico-finanziario e, più di recente, medico-bio-veterinario, e alle -- Articoli correlati /magazine/lingua_italiana/speciali/anglicismi/Cortelazzo.html /magazine/lingua_italiana/speciali/anglicismi/Cortelazzo.html Perché nelle nostre istituzioni si rema contro la lingua italiana -- Continua a leggere > /magazine/lingua_italiana/speciali/anglicismi/Ondelli.html /magazine/lingua_italiana/speciali/anglicismi/Ondelli.html La lingua franca della società della comunicazione e il successo degli anglicismi -- Continua a leggere > /magazine/lingua_italiana/speciali/anglicismi/Rosati.html /magazine/lingua_italiana/speciali/anglicismi/Rosati.html Economia, banche, finanza: l’inglese e l’italiano -- Continua a leggere > /magazine/lingua_italiana/speciali/anglicismi/Valle.html /magazine/lingua_italiana/speciali/anglicismi/Valle.html L’itanglish e l’insegnante di inglese