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Home > Svelato il segreto del quarto stato tra liquido e gas
Una ricerca rivela nuove dinamiche della materia in particolari condizioni di temperatura e pressione, con possibili applicazioni dall’astronomia allo smaltimento dei rifiuti
Una  rivoluzionaria ricerca sui fluidi ha svelato nuove dinamiche della materia in  condizioni di elevata temperatura e pressione. I risultati forniti della scoperta  rappresentano uno strumento utilissimo per lo studio dei corpi celesti, per le  nano-tecnologie e persino per lo smaltimento dei rifiuti a impatto zero.
           I ricercatori  del dipartimento di Fisica della Sapienza in collaborazione con Università ed  Enti di ricerca internazionali, hanno studiato le proprietà fisiche di quello  che comunemente viene definito il quarto stato di aggregazione della materia dopo  quello solido, liquido e gassoso.
           Finora si  riteneva che al di sopra di una certa soglia critica di temperatura e pressione  non si potesse distinguere, per una determinata sostanza fluida, lo stato liquido  da quello gassoso, ma che esistesse solo un'unica fase omogenea. I ricercatori  hanno mostrato invece che, oltrepassato il punto critico, esistono due strati,  separati dalla cosiddetta linea di Widom, con alcune proprietà fisiche tipiche  delle fasi liquida e di quella gassosa. La scoperta potrebbe condurre, in un  futuro immediato, a una rivisitazione radicale della termodinamica dei fluidi e  del concetto di fluido supercritico, così come definito nei manuali.
           Questi  risultati, pubblicati sulla rivista Nature  Physics si potranno applicare a tutti gli ambiti di ricerca interessati  allo studio di fluidi densi caldi. 
           Per esempio  l'anidride carbonica viene comunemente usata dall'industria dello smaltimento  dei rifiuti per pulire i filtri molecolari degli inceneritori. Grazie allo  straordinario potere solvente il fluido supercritico ha soppiantato i comuni  solventi organici responsabili di emissioni dannose per lo strato d’ozono.
           Idrogeno ed  elio ad alte pressioni e temperature sono i componenti principali dei pianeti  giganti del sistema solare come Giove, Saturno, Urano e Nettuno. I risultati  della ricerca potrebbero fornire nuovi strumenti per lo studio della struttura  e della genesi di questi pianeti e, più in generale, della genesi dell'intero  sistema solare. 
La ricerca è stata condotta dal Dipartimento di Fisica della Sapienza in collaborazione con il Laboratorio Europeo di Spettroscopie non Lineari (LENS) dell'Università di Firenze, il CNR, il Sincrotrone (ESRF) di Grenoble, l'Institute for Condensed Matter Physics, la National Academy of Sciences of Ukraine e National Polytechnic University of Lviv (Ucraina).
G. G. Simeoni, T. Bryk, F. A. Gorelli, M. Krisch, G. Ruocco, M. Santoro e T. Scopigno, "Widom line as the crossover between liquid-like and gas-like behaviour in supercritical fluids"; Nature Physics, Advanced Online Publication, 6 giugno 2010, doi:10.1038/nphys1683