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   Stato
   Stato Comunità politica costituita da un popolo stanziato in un
   determinato territorio, organizzato unitariamente come persona
   essenziali (sanità, istruzione ecc.).
   Stato - approfondimento di Francesco Tuccari
   Il termine 'Stato' è entrato a far parte del lessico politico nel 16°
   Il termine 'Stato' è entrato a far parte del lessico politico nel 16°
   sec.; fu proprio allora, infatti, che lo Stato fece la sua comparsa in
   Europa come forma di organizzazione istituzionale, politica, giuridica,
   ordinamento giuridico sia in quanto apparato che esercita in modo
   esclusivo e legittimo la forza, lo Stato è espressione del potere
   sovrano di una data comunità. Come tale, esso assicura l'ordine interno
   Stati attraverso la diplomazia e, in casi estremi, la guerra.
   Lo Stato in Età moderna, 15°-18° secolo
   In forme assai diversificate, lo Stato sovrano ha rappresentato per
   circa cinque secoli la forma dominante, sebbene non esclusiva,
   statali nel loro insieme. Tra 17° e 18° sec. l'organizzazione
   assolutistica dello Stato continuò a perfezionarsi in gran parte
   dell'Europa continentale, in particolare, ma di volta in volta secondo
   di due importanti rivoluzioni (1628-60 e 1688-89), in Inghilterra si
   affermò invece il modello dello Stato costituzionale, rappresentativo e
   parlamentare, fondato sul principio della limitazione delle prerogative
   politico.
   Lo Stato nell'Età contemporanea
   Tra 18° e 19° sec. la vicenda dello Stato moderno conobbe ulteriori e
   decisive trasformazioni. Con la Rivoluzione americana del 1776 e poi
   con la Costituzione del 1787-89, prese forma negli Stati Uniti un
   modello di Stato repubblicano-federale di grande successo, contrapposto
   al modello dello Stato unitario centralizzato proprio di molti Stati
   europei. A sua volta, la Rivoluzione francese del 1789 - laboratorio di
   fondati sulla rappresentanza parlamentare, sui principi del liberalismo
   e del costituzionalismo, dello Stato di diritto e della separazione dei
   poteri. Un altro effetto caratteristico di queste trasformazioni fu,
   poteri. Un altro effetto caratteristico di queste trasformazioni fu,
   accanto a una pressoché definitiva laicizzazione dello Stato, il
   sorgere e il consolidarsi dei moderni Stati nazionali, tendenzialmente
   (anche se sempre assai imperfettamente) omogenei dal punto di vista
   etnico e soprattutto culturale. Dallo Stato liberale e costituzionale,
   ma attraverso processi tutt'altro che lineari, prese poi forma, tra il
   ma attraverso processi tutt'altro che lineari, prese poi forma, tra il
   19° e il 20° sec., lo Stato democratico, fondato sul suffragio
   universale per l'elezione del Parlamento, sul primato del potere
   e quella nazista, hanno dato sostanza a un nuovo e originale tipo di
   Stato autoritario: lo Stato totalitario.
   Crisi dello Stato?
   Nelle molteplici forme che ha assunto nel corso della storia, dando di
   volta in volta maggiore o minore sostanza alla partecipazione popolare
   e alle libertà individuali e collettive, lo Stato ha sempre e comunque
   esercitato un saldo controllo sulle risorse decisive - economiche,
   tipicamente sovrastatali e transnazionali. In questo quadro si parla
   sempre più spesso di 'crisi' o addirittura di 'fine' dello Stato. Una
   delle conseguenze più rilevanti di questa trasformazione è il profondo
   e propri processi di 'privatizzazione'. Molti autori dissentono, con
   buoni argomenti, dalla tesi di una crisi profonda della forma Stato. È
   indubbio, tuttavia, che i già rilevanti processi di erosione della
   CONFRONTA IN RETE
   Stato_______________
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