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18/04/10

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Presentazione del Centro di Studio sulle Aree di Frontiera

Il Centro Udinese di Studi sulle Aree di Frontiera tra età romana e medioevale si è costituito a partire dalla precedente esperienza del Centro di Studi Interdisciplinari sulle Venezie e le Alpi Orientali, Crocevia commerciale e culturale dall'età preromana all'Alto Medioevo, sito web realizzato con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia (L.R. 3/98), di cui rappresenta il conseguente sviluppo applicativo. Il Centro risponde all'esigenza di concentrare attorno ad un obiettivo preciso le risorse umane e materiali e le diverse competenze presenti nell'ambito universitario udinese, e mira a creare un punto di riferimento riconosciuto a livello nazionale e internazionale. Per tale motivo, il Centro promuove le ricerche su un tema specifico che è in stretta consonanza con l'identità storica, culturale ed economica della regione nella quale si trova ad operare, avviando proficue sinergie con le realtà amministrative, economiche e sociali e contribuendo a fare della ricerca universitaria un soggetto vivo e attivo sul territorio.

La volontà di costituire un polo culturale e scientifico in grado di dialogare con le altre realtà culturali regionali e di catalizzarne le esperienze è all'origine della scelta di individuare come oggetto privilegiato d'indagine l'argomento quanto mai attuale delle Aree di Frontiera. In questo ambito, infatti, la storia politica, economica, sociale e culturale del Friuli dall'antichità ad oggi trova una sua naturale collocazione. La posizione geografica di Udine, nel punto in cui le pianure dell'Italia settentrionale si affacciano alla vallate alpine, ne ha fatto per secoli il crocevia di culture e popoli diversi e un centro nevralgico a ridosso di molteplici confini e frontiere, di natura geografica, politica, etnica, religiosa o culturale. Questo stato di cose, oltre a fare di Udine un osservatorio privilegiato per lo studio delle Aree di Frontiera, invita gli studiosi ad allargare il proprio orizzonte e i propri interessi quanto meno all'intero arco alpino, a partire da quello nord-orientale, area di confine e, in quanto tale, zona di contatto e di interscambio tra mondi diversi, la penisola italica e le terre mediterranee, i paesi dell'Europa centrale, le regioni balcaniche, rintracciando già in età romana e medioevale i segni e gli sviluppi di quella "ecumene alpina" che ha trovato recente espressione, tra l'altro, in organismi sovranazionali quali le Comunità di Lavoro ARGE-ALP o ALPE ADRIA.

Nel momento in cui l'allargamento dell'Unione Europea verso oriente supplisce al processo di dissoluzione delle precedenti frontiere politiche e culturali e pone i presupposti per l'intensificarsi delle relazioni e per lo sviluppo delle regioni e dei centri interessati, le attività del Centro di Ricerca sulle Aree di Frontiera intendono fornire importanti stimoli alla comprensione del ruolo della regione Friuli nel più ampio contesto europeo, mettendone in luce le radici.

L'attività del Centro di ricerca scientifica viene dunque a inserirsi nella realtà economica e culturale della regione Friuli, delle regioni e delle Euroregioni confinanti, proponendosi inoltre di offrire agli studenti e ai laureati dell'Ateneo udinese nuove occasioni di formazione internazionale e insieme di contatto con le realtà produttive ed economiche. L'obiettivo è infatti quello di rendere gli studenti sensibili alla lettura dei diversi aspetti del patrimonio culturale, attraverso il comune lavoro di docenti formati in ambienti culturali diversi e di arricchire la formazione attraverso il confronto di tradizioni, metodologie e prospettive molteplici. Si ritiene infatti che le figure professionali specializzate nell'ambito della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale, impiegate nei settori dell'editoria e delle pubbliche relazioni, necessitino di competenze adeguate all'analisi e alla divulgazione di informazioni provenienti da fonti eterogenee, di capacità di individuazione e soluzione di problemi complessi, di attenzione e rispetto per i diversi contesti sociali, economici e culturali.

Si ringrazia il Magnifico
Rettore per il sostegno dato all’iniziativa

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